TOPLAP ITALIA - MANIFESTO

chiediamo che

il codice permetta al pubblico di vedere la mente, il processo e le interpretazioni del/la livecoder, non solo il suo corpo.

ci venga dato l’accesso alla mente del performer, all’intero strumento umano.

L’oscurantismo è pericoloso: MOSTRATE I VOSTRI SCHERMI.

I programmi sono strumenti che possono cambiare loro stessi.

Il codice e gli algoritmi utilizzati devono essere visti oltre che ascoltati.

Il livecoding non riguarda gli strumenti: gli algoritmi sono pensieri, le motoseghe sono strumenti.

(questo è il motivo per cui gli algoritmi sono talvolta più difficili da notare delle motoseghe)

riconosciamo un continuum di interazione e profondità, ma preferiamo

l’intuizione negli algoritmi, l'ingenua improvvisazione su di essi come riflesso di un pensiero unico e incontrollabile.

nessun backup.

diffidare delle istituzioni.

abbracciare l’errore e il malfunzionamento in quanto naturali componenti di un processo assolutamente non deterministico.

accettiamo che

un pubblico profano non necessiti di una piena comprensione del codice per apprezzarlo, così come non sono richieste doti recitative per apprezzare uno spettacolo teatrale.

il livecoding possa essere accompagnato da un’impressionante dimostrazione di destrezza manuale e dalla glorificazione dell’interfaccia testuale.